sabato 17 agosto 2013

C'eravamo tanto odiati...



            Le statistiche più recenti mostrano un trend che la crisi non ha fatto altro che accentuare: negli ultimi anni l'Italia è tornata ad essere quella che era ai tempi dei nostri padri e nonni: terra d'emigrazione! Da alcuni anni, ormai, il deflusso netto di italiani verso l'estero, non solo non è colmato dagli immigrati in arrivo, ma, tutt'al contrario, accompagna (e aggrava) un ulteriore, nuovo fenomeno: quello della fuga dall'Italia anche degli immigrati, ormai consapevoli che il nostro Paese non possa più offrire loro quel rifugio alla miseria o alle guerre che li aveva inizialmente spinti a dirigersi verso le nostre sponde.
             Ovviamente si tratta di una emigrazione che non ha certo i connotati di quella che era una volta: alle valige di cartone, tenute insieme dallo spago, si sono sostituiti infatti i "cervelli" italiani più giovani, che, spesso, trovano all'estero quel riconoscimento delle proprie qualità che una struttura arcaica, burocratica e baronale impedisce invece loro di trovare a casa propria! Le nazioni estere non solo non li respingono, ma anzi li accolgono molto volentieri, spesso offrendo loro ottimi posti di lavoro e lauti stipendi: quelli che in Italia ci possiamo solo sognare! Ciò avviene per un motivo molto semplice: perché i nostri giovani sono capaci, si sono formati in buone scuole e università e - soprattutto - la loro crescita e formazione non è costata un solo centesimo al contribuente del Paese che ora li ospita! Gli oneri di crescita e formazione dei giovani italiani sono infatti stati sostenuti dalle famiglie e dallo Stato italiano: il godimento dei loro frutti andrà invece all'estero! In questo modo l'Italia si impoverisce due volte, mentre il Paese che accoglie i nostri giovani si arricchisce molto di più, allargando ulteriormente il divario già esistente con la nostra economia!
              Ciononostante, nel nostro Paese continua ad allignare e crescere vigorosa ogni giorno di più la malapianta del razzismo! Una malapianta che gonfia il petto, indignata, a ogni nuovo sbarco di clandestini e a ogni nuovo episodio di cronaca nera che abbia come protagonisti degli extracomunitari (dai quali però sono preventivamente esclusi, si noti bene, gli statunitensi...). Anche qui, come un tempo, costoro vogliono far passare l'idea che gli immigrati godano non di diritti, ma addirittura di privilegi per far fronte ai quali i cittadini italiani si vedono ogni giorno privati dei propri diritti (alla casa, alla salute, alla scuola, ecc.)!
             Pensate un po' che Paese di idioti siamo diventati! Cacciamo le nostre menti migliori, per la cui crescita ci siamo svenati, a tutto vantaggio degli altri e ci teniamo invece i razzisti che, ammaestrati come scimmie, ammorbano la nostra aria con i loro discorsi privi di riferimenti concreti alla realtà, ripetendo ogni giorno le volgarità vomitate dagli esponenti più illustri dei tanti partiti e movimenti razzisti che sono nati e proliferati come funghi velenosi negli ultimi anni...
           
                Ma c'è dell'altro....
                I discorsi dei razzisti contro gli immigrati vi ricordano qualcosa? Qualche tempo fa non c'è forse stato un omuncolo che, al cospetto di una gravissima crisi economica, agitava appunto i privilegi di una certa razza di cittadini tedeschi privilegiati e affamatori degli ariani, contro cui aizzava i propri connazionali (benché fosse austriaco)?
                 Sappiamo tutti come è andata a finire: LA GUERRA E L'OLOCAUSTO FURONO LA SOLUZIONE NAZISTA ALLA CRISI ECONOMICA!
                 Morale della favola: la lotta al razzismo non è soltanto una (doverosa) battaglia di civiltà, ma è anche (e starei per dire: soprattutto!) una battaglia politica di autodifesa dall'incombente fascismo che ci minaccia!

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